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a cura dell'AIFA

cos'è un farmaco equivalente?

Se il medico non ha scritto sulla ricetta la frase «non sostituibile» il farmacista deve proporre al cittadino la possibilità di sostituire il farmaco “di marca” con un altro “equivalente”, identico al primo ma meno costoso.
Il cittadino può comunque scegliere il farmaco “di marca”: in tal caso è tenuto a pagare la differenza tra quest’ultimo e l’equivalente.

gli antibiotici ed il loro effetto sulle infezioni causate da virus

Gli antibiotici sono medicinali molto efficaci, ma soltanto se usati contro il bersaglio giusto.
In particolare, sono utili contro le infezioni causate da batteri o funghi, mentre non hanno alcun effetto contro i virus. 

Pertanto, se usati in modo scorretto, piuttosto che arrecare benefici possono causare danni. In particolare:
  • possono affaticare gli organi deputati al loro smaltimento;
  • producono “resistenza”, abituano cioè alla loro presenza i microrganismi che dovrebbero invece combattere, diventando così inefficaci.
Per queste ragioni è necessario sempre consultare il medico prima di ricorrere ad antibiotici; non assumere autonomamente quelli usati per una precedente malattia; completare sempre il ciclo di cura fino al termine indicato dal medico, anche quando i sintomi del malessere sono scomparsi.

la data di scadenza in relazione all' apertura della confezione

La data di scadenza, obbligatoriamente presente su tutte le confezioni di farmaci, si riferisce alla confezione integra e correttamente conservata. Ma dal momento dell’apertura ogni tipo di medicinale ha una durata diversa prima che diventi inefficace o addirittura nocivo.

Video Pillola:
Le Intolleranze Alimentari non Esistono

La spiegazione del dottor dottor Attilio Speciani sul perchè l’infiammazione alimentare sia una realtà alla base di molte patologie, misurabile e affrontabile.

Basta mangiare male per soli 5 giorni perche’ i muscoli del corpo inizino a protestare!

Una ricerca pubblicata su Obesity, ha dimostrato che bastano soli 5 giorni di un’alimentazione ricca di grassi per alterare il modo in cui i muscoli del corpo processano i nutrienti. “Molte persone pensano di potersi concedere un’alimentazione ricca di grassi per alcuni giorni e farla franca” ha spiegato in un’intervista al Science Daily Matt Hulver, professore associato di nutrizione umana,cibi ed esercizio fisico alla Virginia Tech College of Agricolture and Life Science. “In realtà bastano solo cinque giorni perché i muscoli del vostro corpo inizino a protestare”.(1) I risultati dello studio di Hulver e del team di ricercatori della Virginia Tech sono rivoluzionari, perché è la prima volta che vengono dimostrati quali sono gli adattamenti biologici conseguenti ad un’alimentazione ricca di grassi e quanto rapidamente questi avvengano. “Questo prova che il nostro corpo è in grado di rispondere drammaticamente a cambiamenti nella dieta in un arco di tempo più breve di quanto si pensasse in precedenza”, ha detto Hulver. “Se ci pensate cinque giorni è un tempo molto breve. Ci sono un sacco di occasioni in cui tutti noi mangiamo cibi grassi per alcuni giorni, come durante le feste e le vacanze. Ma questa ricerca mostra che queste diete ricche di grassi possono cambiare il normale metabolismo di una persona in un lasso di tempo molto breve. ” Quando il cibo viene consumato, il livello di glucosio nel sangue aumenta. I muscoli del corpo sono i maggiori compensatori di glucosio; possono utilizzare il glucosio subito come fonte di energia o immagazzinarlo per un uso successivo. I muscoli rappresentano il 30% del nostro peso corporeo e visto il loro ruolo nel metabolismo del glucosio, un’alterazione del normale metabolismo può avere conseguenze disastrose su tutto l’organismo e può portare con il tempo a problemi di salute. Per condurre lo studio, un gruppo di 12 studenti volontari in buona salute, sono stati sottoposti ad una dieta ricca di grassi. Una dieta bilanciata comprende normalmente il 30% di grassi, per lo studio ai volontari è stata somministrata una quantità di grassi giornaliera pari al 55%. Successivamente gli studenti sono stati sottoposti ad una biopsia muscolare. (2) Le analisi hanno rivelato il meccanismo con cui il metabolismo del glucosio viene alterato durante la transizione digiuno-pasto. E’ importante osservare che la disregolazione metabolica del muscolo osservata durante lo studio, non è associata né ad un aumento di peso né ad insulino-resistenza. Hulver e il team sono ora interessati ad esaminare come questi cambiamenti a breve termine nel muscolo possono influenzare negativamente il corpo nel lungo periodo e quanto velocemente queste alterazioni metaboliche possono essere invertite una volta che si torna a una dieta a basso contenuto di grassi. Five days of eating fatty foods can alter how your body’s muscle processes food. ScienceDaily, 14 April 2015. sciencedaily.com/releases/2015/04/150414130530.htm Angela S. Anderson, Kimberly R. Haynie, Ryan P. McMillan, Kristin L. Osterberg, Nabil E. Boutagy, Madlyn I. Frisard, Brenda M. Davy, Kevin P. Davy, Matthew W. Hulver. Early skeletal muscle adaptations to short-term high-fat diet in humans before changes in insulin sensitivity. Obesity, 2015; 23 (4): 720-724 Le informazioni pubblicate non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.

Muoversi quotidianamente produce effetti positivi sulla salute fisica e psichica della persona

L’organismo umano non è nato per l’inattività: il movimento gli è connaturato e una regolare attività fisica, anche di intensità moderata, contribuisce a migliorare tutti gli aspetti della qualità della vita.

Al contrario, la scarsa attività fisica è implicata nell’insorgenza di alcuni tra i disturbi e le malattie oggi più frequenti: diabete di tipo 2, malattie cardiocircolatori (infarto, miocardico, ictus, insufficienza cardiaca), tumori.

In Italia il 30% degli adulti tra 18 e 69 anni svolge, nella vita quotidiana, meno attività fisica di quanto è raccomandato e può essere definito sedentario. In particolare, il rischio di sedentarietà aumenta con il progredire dell’età, ed è maggiore tra le persone con basso livello d’istruzione e difficoltà economiche. La situazione è migliore nelle regioni del nord Italia, ma peggiora nelle regioni meridionali (Rapporto PASSI 2011).

Secondo i dati ISTAT, nel 2010 in Italia il 38% delle persone da 3 anni in su ha dichiarato di non praticare, nella vita quotidiana, né sport né altre forme di attività fisica.

Secondo i dati del sistema di monitoraggio Okkio alla salute, soltanto 1 bambino su 10 fa attività fisica in modo adeguato per la sua età e circa 1 bambino su 4 (26%), al momento della rilevazione, dichiarava di non aver svolto alcuna attività fisica il giorno precedente l’indagine.

Muoversi quotidianamente produce effetti positivi sulla salute fisica e psichica della persona. Gli studi scientifici che ne confermano gli effetti benefici sono ormai innumerevoli e mettono in luce che l’attività fisica:

  • migliora la tolleranza al glucosio e riduce il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2
  • previene l’ipercolesterolemia e l’ipertensione e riduce i livelli della pressione arteriosa e del colesterolo
  • diminuisce il rischio di sviluppo di malattie cardiache e di diversi tumori, come quelli del colon e del seno
  • riduce il rischio di morte prematura, in particolare quella causata da infarto e altre malattie cardiache
  • previene e riduce l’osteoporosi e il rischio di fratture, ma anche i disturbi muscolo-scheletrici (per esempio il mal di schiena)
  • riduce i sintomi di ansia, stress e depressione
  • previene, specialmente tra i bambini e i giovani, i comportamenti a rischio come l’uso di tabacco, alcol, diete non sane e atteggiamenti violenti e favorisce il benessere psicologico attraverso lo sviluppo dell’autostima, dell’autonomia e facilità la gestione dell’ansia e delle situazioni stressanti
  • produce dispendio energetico e la diminuzione del rischio di obesità

Le informazioni pubblicate non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico.

[fonte http://www.salute.gov.it/]